Il
mio piccolino, lo strinsi più e più volte, complice l’ora tarda non faceva che
rispondere al mio abbraccio, e io mi sentivo sempre più male per averlo esposto
ad un pericolo così incombente! Il mio cucciolo. Lo misi nel lettino e restai
li a guardarlo. Io ti proteggerò. Io non permetterò a nessuno di farti del
male. Nessuno.
_Stai
meglio adesso?
_Si,
grazie.
_
Non devi mangiare la roba che ci dimentichiamo nel frigor!
_Già,
ma se non la dimenticassi, mi ricorderei che si trova li da troppo tempo!
_sei
una patata!
_senti,
cosa faresti tu se scoprissi che uno dei tuoi amici ha qualche cosa che non
va..
_in
che senso?
_che
una delle persone a te più vicine ha un segreto agghiacciante
_che
segreto?
_no,
nel senso così per dire ..
_cosa
nascondi?
_niente!
_non
ti credo!
_allora
cosa faresti?
_ma
in quale caso?
_se
scoprissi che ne so, che una nostra amica si prostituisce!
_Sara?
_NO!
Senti, se oggi per caso, smanacciando sul p.c. di Massimo..
_cos’hai
trovato?
_cosa
faresti?
_ma
cosa farei cosa? Dai sono curioso, cos’hai trovato? Foto di donne dell’est?
_no
_Cosa?
Dai dimmelo!
_C’erano
foto sconce di bambini!
_Cosa?
_Si
_Ne
sei sicura?
_Si
_E’
un’accusa grave! Puoi dire di essere sicura di aver visto foto che possano
attirare l’attenzione di pedofili?
_Si.
_…
_Lo
so non ci si crede, ma è così.
_Ma
tu ne sei sicura!
_Cosa
c’è non mi credi?
_no!
Però sono accuse pesanti! E poi lui è sempre così paterno con Ricky.
_Già
come un pederasta che circuisce il proprio fanciullo!
_No
dai!
_Cosa
facciamo?
_In
che senso?
_Cosa
possiamo fare? Non possiamo permettergli di stare in casa nostra! C’è un minorenne!
Ricordi?
_Si
ma cosa gli diciamo? Non entri più perché abbiamo scoperto che hai foto di
bambini nudi sul p.c.? magari è roba arrivata da qualche altro suo collega!
_E
lui perché la dovrebbe conservare?
_Per
pigrizia!
_Tu
non mi credi! TU NON MI CREDI!
_Si
ti credo! Ma non è una prova!
_Per
me si.
_Per
ora non possiamo fare niente, facciamo attenzione con Riky e vediamo come si
sviluppa la situazione!
_NO,
cioè dici che la soluzione sarebbe fare finta di nulla?
_no,
dico che non possiamo puntare il dito contro ad un amico senza prove sicure!
Non dire niente a nessuno fino a quando non capiamo cosa sta succedendo
realmente!
_Tu
mi ferisci più di lui.
_Perchè?
_perchè
io non starò li a guardare mentre il lupo cattivo si sbrana mio figlio! Tu non
mi credi!
_Ti
credo! Ma non capisci! Non possiamo!
Mi
voltai nel letto, anche se faceva caldo mi avvolsi nel lenzuolo come un bozzo.
Mio
marito che non prendeva una presa di posizione, lui, l’uomo che può tutto, che
mette sempre mano alla situazione, che comprende sempre il prossimo, che con
fermezza ottiene sempre il meglio, che gestisce anche le situazioni difficili
senza esitare.
Lui
che adesso non mi credeva, che mi voltava le spalle. Mi alzai per raggiungere il
pupo che riposava rapito da un sonno profondo e sereno. La sensazione di
disagio, di torbido nella quale mi trovavo mi faceva sentire angosciata: io sono la genitrice, ciò che ho generato è
più importante di qualsiasi cosa.
Lo
guardai ancora, fisso.
Tu sei mio!
Mi
spostai sul balcone, fuori l’aria era fresca, respirai a pieni polmoni gioendo
di quella piccola parentesi di grazia subito interrotta da un tarlo, non potevo ignorare la situazione, dovevo
mantenere le calma e soprattutto la concentrazione. Voltandomi guardai il corpo
di Noa allungato sul letto, come poteva stare così calmo? Come poteva anche
solo credere che mantenere gli occhi aperti poteva essere una soluzione. Io non
avrei più potuto accettare quell’individuo in casa mia, un malato, un
pervertito. Non credo che questa sia solo una coincidenza, non lo credo proprio
per niente e non credo nemmeno all’ipotesi che una persona possa tenere sul
portatile un album fotografico così volgare solo per pigrizia! E poi dietro ad
un account segreto! Non me le si viene a raccontare! Massimo è una mela marcia,
e le mele marce si buttano nel sacchetto dell’umido!
* * *
_tlin!
Un
suo sms. Non lo voglio leggere. Oltretutto da quando l’ho smascherato ho
cambiato il suo nome sul mio cellulare: “Marcio”. La sensazione di disgusto e
di ribrezzo che provo per lui si acuiscono con il passare del tempo. I miei
pensieri sono sempre altrove, non riesco più a lavorare, sono tre giorni che mi
sento apatica. Devo reagire, ma è come essere dentro ad una campana di vetro,
tu ti sposti ma lei è sempre intorno a te. Io sono libera, io devo essere libera,
non posso sopravvivere con questo peso addosso! Lui per me non è più un amico,
lui per me non è più un fratello. Un tradimento così grave merita solo una
cosa.
Sms.
Leggi: Ciao splendore! Il mio collega ha stampato il cartamodello dell’abito da
sera! Ne è entusiasta! Se vuoi te lo porto questa sera! Facciamo pizza da voi?
Bleah!
Non avevo voglia di vederlo, la sola idea mi faceva venire voglia di vomitare! Comunque
avrei dovuto affrontarlo prima o poi!
Sms.
Rispondi: Va bene. Ti aspetto.
Uff! Un altro sms.
Ancora? Cosa vuole?
Leggi:
Porto il gelato?
Rispondi:
No, lo prendo io!
* * *
Eccomi,
li sto aspettando, anzi, lo sto aspettando!
_Sei
ancora tesa?
_NO!
_Ti
conosco! Si vede! Credi che riuscirai ad essere naturale?
_No.
_Respira
stai calma! E’ sicuramente un qui pro quo! Quelle foto sono li per un caso che
non possiamo immaginare!
_Non
mi interessa. Invece ti ricordi quando eravamo fuori dalla gelateria un paio di
mesi fa? Tutti noi, e a lui la birra aveva fatto un effetto un po’ più acceso?
_Si.
_Come
ti spieghi le attenzioni, forse anche un po’ eccessive, che aveva dato alla
bambina con il ciupa ciups?
_Faceva
lo stupido dai! Lo sai!
_No!
Io so che in fondo noi lo sappiamo, perché molto spesso ha atteggiamenti
palesemente equivoci, solo che non lo riconosciamo! E’ più facile di quello che
ci aspettiamo! Crediamo sempre che la verità debba essere plateale, invece è la
certezza a cui non diamo peso quando non la vogliamo riconoscere!
_Stella!
Guardami, stai calma, per ora non è successo nulla!
_Esatto!
Per ora!
_Devi
fidarti di me! Non sto ignorando nulla, lascia solo al tempo l’opportunità di
fare uscire la verità!
Driiiin!
_Eccolo!
_Chi è?
_Siamo
Luca e Sara!
_Kazzo!
Ho i nervi a fior di pelle! Vado ad aprirmi una birra!
_Cos’ha
Stella? Che succede?
_Nulla,
problemi al lavoro!
Driin!
Eccolo.
E’ lui. La mia respirazione si fa più pesante, l’adrenalina entra in corpo ma,
devo mantenere la calma. Lui non sa che io so.
_Ciao
pazza!
_Ciao!
_Da
quando ti faccio arrossire? Stai bene?
_Si
certo, non sei tu, ho mangiato un peperoncino piccante prima di aprire la
porta!
Siediti!
Fammi vedere come avete stampato il cartamodello!
_No
prima mangiamo! Le pizze sono pronte! Sedetevi!
Il
mio disagio era talmente forte da non riuscire a nasconderlo, i miei movimenti
erano rigidi e non sentivo più i muscoli dal viso! Non riuscivo a capire se
stessi sorridendo o digrignando! Gli altri sicuramente se ne sarebbero accorti
e più aumentava la paura di essere scoperta più i miei movimenti diventavano
rigidi e impacciati! Che situazione! Misi Riccardo sul seggiolone e non appena
presi posto iniziai a mangiare in silenzio con la testa china sul piatto.
Le
loro parole scivolavano sulla mia testa senza essere ascoltate, non potevo fare
altro che pensare al mio bambino, quello che stava sbavando sulla crosta di
pizza per cercare di scoprirne il gusto, quello che sorrideva a tutti, che
dormiva senza piangere, che se aveva sonno ti abbracciava teneramente in cerca
di un posto sicuro dove chiudere gli occhi.
Un
barilotto pieno di pupù e amore disinteressato, seduto vicino al suo boia. E
gli porgeva anche le croste della pizza!
Va bene. Ci sono,
mi sento concentrata, lo posso fare. Io lo elimino. Un respiro profondo, un
altro, mi sento carica.
Sono sospesa, nel
desiderio di quello che sta per accadere e la speranza che si realizzi, se non
ci saranno intoppi porterò a termine il mio piano. E’ l’unica cosa giusta da
fare.
_Stella
hai preso il gelato?
Certo
che no!
_Oooo
no! Me lo sono dimenticato!
_Sei
sempre la solita!
_Bè
andiamo adesso! Tanto in dieci minuti saremo di ritorno! Andiamo insieme Massy!
_Dai
non ne ho voglia!
_Se
mi fai andare da sola…. sceglierò i gusti da sola!
_Eddai,
accompagnala!
_va
bene! Andiamo! Però guidi tu!
Sicuramente!
Perfetto,
tutto secondo i miei piani! Questo era il giusto pretesto per poter stare da
sola con lui. Incrociai lo sguardo di Noa, spaventato, cercai di rassicurarlo
con un sorriso, invano, mi conosceva. Andai in cucina per prendere le chiavi
della macchina, per fortuna era un po’ vecchiotta, mi raggiunse Noa:
_Cosa
vuoi fare?
_Andare
a prendere il gelato!
_Si
ma perché con lui! Da sola!
_Ti
prometto che non aprirò bocca!
_Promettimi
che non farai kazzate!
_Vado
a prendere il gelato!
_Vengo
anche io!
_NO!
E chi resta con Riccardo?
_Luca
e Sara!
_Ma
dai ! Stai qui! Fammi andare! Che gusti vuoi ?
_Voglio
che torni!
_E
dove vuoi che vada? Andiamo!
Prima
di uscire baciai appassionatamente Noa, sapevo che quel gesto lo avrebbe reso
ancora più teso, ma non sapevo come ne sarei uscita, almeno un ultimo bacio!
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