martedì 22 gennaio 2013


Il mio piccolino, lo strinsi più e più volte, complice l’ora tarda non faceva che rispondere al mio abbraccio, e io mi sentivo sempre più male per averlo esposto ad un pericolo così incombente! Il mio cucciolo. Lo misi nel lettino e restai li a guardarlo. Io ti proteggerò. Io non permetterò a nessuno di farti del male. Nessuno.
_Stai meglio adesso?
_Si, grazie.
_ Non devi mangiare la roba che ci dimentichiamo nel frigor!
_Già, ma se non la dimenticassi, mi ricorderei che si trova li da troppo tempo!
_sei una patata!
_senti, cosa faresti tu se scoprissi che uno dei tuoi amici ha qualche cosa che non va..
_in che senso?
_che una delle persone a te più vicine ha un segreto agghiacciante
_che segreto?
_no, nel senso così per dire ..
_cosa nascondi?
_niente!
_non ti credo!
_allora cosa faresti?
_ma in quale caso?
_se scoprissi che ne so, che una nostra amica si prostituisce!
_Sara?
_NO! Senti, se oggi per caso, smanacciando sul p.c. di Massimo..
_cos’hai trovato?
_cosa faresti?
_ma cosa farei cosa? Dai sono curioso, cos’hai trovato? Foto di donne dell’est?
_no
_Cosa? Dai dimmelo!
_C’erano foto sconce di bambini!
_Cosa?
_Si
_Ne sei sicura?
_Si
_E’ un’accusa grave! Puoi dire di essere sicura di aver visto foto che possano attirare l’attenzione di pedofili?
_Si.
_…
_Lo so non ci si crede, ma è così.
_Ma tu ne sei sicura!
_Cosa c’è non mi credi?
_no! Però sono accuse pesanti! E poi lui è sempre così paterno con Ricky.
_Già come un pederasta che circuisce il proprio fanciullo!
_No dai!
_Cosa facciamo?
_In che senso?
_Cosa possiamo fare? Non possiamo permettergli di stare in casa nostra! C’è un minorenne! Ricordi?
_Si ma cosa gli diciamo? Non entri più perché abbiamo scoperto che hai foto di bambini nudi sul p.c.? magari è roba arrivata da qualche altro suo collega!
_E lui perché la dovrebbe conservare?
_Per pigrizia!
_Tu non mi credi! TU NON MI CREDI!
_Si ti credo! Ma non è una prova!
_Per me si.
_Per ora non possiamo fare niente, facciamo attenzione con Riky e vediamo come si sviluppa la situazione!
_NO, cioè dici che la soluzione sarebbe fare finta di nulla?
_no, dico che non possiamo puntare il dito contro ad un amico senza prove sicure! Non dire niente a nessuno fino a quando non capiamo cosa sta succedendo realmente!
_Tu mi ferisci più di lui.
_Perchè?
_perchè io non starò li a guardare mentre il lupo cattivo si sbrana mio figlio! Tu non mi credi!
_Ti credo! Ma non capisci! Non possiamo!
Mi voltai nel letto, anche se faceva caldo mi avvolsi nel lenzuolo come un bozzo.
Mio marito che non prendeva una presa di posizione, lui, l’uomo che può tutto, che mette sempre mano alla situazione, che comprende sempre il prossimo, che con fermezza ottiene sempre il meglio, che gestisce anche le situazioni difficili senza esitare.
Lui che adesso non mi credeva, che mi voltava le spalle. Mi alzai per raggiungere il pupo che riposava rapito da un sonno profondo e sereno. La sensazione di disagio, di torbido nella quale mi trovavo mi faceva sentire angosciata: io sono la genitrice, ciò che ho generato è più importante di qualsiasi cosa.
Lo guardai ancora, fisso.
Tu sei mio!
Mi spostai sul balcone, fuori l’aria era fresca, respirai a pieni polmoni gioendo di quella piccola parentesi di grazia subito interrotta da un tarlo,  non potevo ignorare la situazione, dovevo mantenere le calma e soprattutto la concentrazione. Voltandomi guardai il corpo di Noa allungato sul letto, come poteva stare così calmo? Come poteva anche solo credere che mantenere gli occhi aperti poteva essere una soluzione. Io non avrei più potuto accettare quell’individuo in casa mia, un malato, un pervertito. Non credo che questa sia solo una coincidenza, non lo credo proprio per niente e non credo nemmeno all’ipotesi che una persona possa tenere sul portatile un album fotografico così volgare solo per pigrizia! E poi dietro ad un account segreto! Non me le si viene a raccontare! Massimo è una mela marcia, e le mele marce si buttano nel sacchetto dell’umido!

* * *
_tlin!
Un suo sms. Non lo voglio leggere. Oltretutto da quando l’ho smascherato ho cambiato il suo nome sul mio cellulare: “Marcio”. La sensazione di disgusto e di ribrezzo che provo per lui si acuiscono con il passare del tempo. I miei pensieri sono sempre altrove, non riesco più a lavorare, sono tre giorni che mi sento apatica. Devo reagire, ma è come essere dentro ad una campana di vetro, tu ti sposti ma lei è sempre intorno a te. Io sono libera, io devo essere libera, non posso sopravvivere con questo peso addosso! Lui per me non è più un amico, lui per me non è più un fratello. Un tradimento così grave merita solo una cosa.
Sms. Leggi: Ciao splendore! Il mio collega ha stampato il cartamodello dell’abito da sera! Ne è entusiasta! Se vuoi te lo porto questa sera! Facciamo pizza da voi?
Bleah! Non avevo voglia di vederlo, la sola idea mi faceva venire voglia di vomitare! Comunque avrei dovuto affrontarlo prima o poi! 
Sms. Rispondi: Va bene. Ti aspetto.
Uff! Un altro sms. Ancora? Cosa vuole?
Leggi: Porto il gelato?
Rispondi: No, lo prendo io!

* * *
Eccomi, li sto aspettando, anzi, lo sto aspettando!
_Sei ancora tesa?
_NO!
_Ti conosco! Si vede! Credi che riuscirai ad essere naturale?
_No.
_Respira stai calma! E’ sicuramente un qui pro quo! Quelle foto sono li per un caso che non possiamo immaginare!
_Non mi interessa. Invece ti ricordi quando eravamo fuori dalla gelateria un paio di mesi fa? Tutti noi, e a lui la birra aveva fatto un effetto un po’ più acceso?
_Si.
_Come ti spieghi le attenzioni, forse anche un po’ eccessive, che aveva dato alla bambina con il ciupa ciups?
_Faceva lo stupido dai! Lo sai!
_No! Io so che in fondo noi lo sappiamo, perché molto spesso ha atteggiamenti palesemente equivoci, solo che non lo riconosciamo! E’ più facile di quello che ci aspettiamo! Crediamo sempre che la verità debba essere plateale, invece è la certezza a cui non diamo peso quando non la vogliamo riconoscere!  
_Stella! Guardami, stai calma, per ora non è successo nulla!
_Esatto! Per ora!
_Devi fidarti di me! Non sto ignorando nulla, lascia solo al tempo l’opportunità di fare uscire la verità!
Driiiin!
_Eccolo! _Chi è?
_Siamo Luca e Sara!
_Kazzo! Ho i nervi a fior di pelle! Vado ad aprirmi una birra!
_Cos’ha Stella? Che succede?
_Nulla, problemi al lavoro!
Driin!
Eccolo. E’ lui. La mia respirazione si fa più pesante, l’adrenalina entra in corpo ma, devo mantenere la calma. Lui non sa che io so.
_Ciao pazza!
_Ciao!
_Da quando ti faccio arrossire? Stai bene?
_Si certo, non sei tu, ho mangiato un peperoncino piccante prima di aprire la porta!
Siediti! Fammi vedere come avete stampato il cartamodello!
_No prima mangiamo! Le pizze sono pronte! Sedetevi!
Il mio disagio era talmente forte da non riuscire a nasconderlo, i miei movimenti erano rigidi e non sentivo più i muscoli dal viso! Non riuscivo a capire se stessi sorridendo o digrignando! Gli altri sicuramente se ne sarebbero accorti e più aumentava la paura di essere scoperta più i miei movimenti diventavano rigidi e impacciati! Che situazione! Misi Riccardo sul seggiolone e non appena presi posto iniziai a mangiare in silenzio con la testa china sul piatto.
Le loro parole scivolavano sulla mia testa senza essere ascoltate, non potevo fare altro che pensare al mio bambino, quello che stava sbavando sulla crosta di pizza per cercare di scoprirne il gusto, quello che sorrideva a tutti, che dormiva senza piangere, che se aveva sonno ti abbracciava teneramente in cerca di un posto sicuro dove chiudere gli occhi.
Un barilotto pieno di pupù e amore disinteressato, seduto vicino al suo boia. E gli porgeva anche le croste della pizza!
Va bene. Ci sono, mi sento concentrata, lo posso fare. Io lo elimino. Un respiro profondo, un altro, mi sento carica.
Sono sospesa, nel desiderio di quello che sta per accadere e la speranza che si realizzi, se non ci saranno intoppi porterò a termine il mio piano. E’ l’unica cosa giusta da fare.
_Stella hai preso il gelato?
  Certo che no!
_Oooo no! Me lo sono dimenticato!
_Sei sempre la solita!
_Bè andiamo adesso! Tanto in dieci minuti saremo di ritorno! Andiamo insieme Massy!
_Dai non ne ho voglia!
_Se mi fai andare da sola…. sceglierò i gusti da sola!
_Eddai, accompagnala!
_va bene! Andiamo! Però guidi tu!
Sicuramente!
Perfetto, tutto secondo i miei piani! Questo era il giusto pretesto per poter stare da sola con lui. Incrociai lo sguardo di Noa, spaventato, cercai di rassicurarlo con un sorriso, invano, mi conosceva. Andai in cucina per prendere le chiavi della macchina, per fortuna era un po’ vecchiotta, mi raggiunse Noa:
_Cosa vuoi fare?
_Andare a prendere il gelato!
_Si ma perché con lui! Da sola!
_Ti prometto che non aprirò bocca!
_Promettimi che non farai kazzate!
_Vado a prendere il gelato!
_Vengo anche io!
_NO! E chi resta con Riccardo?
_Luca e Sara!
_Ma dai ! Stai qui! Fammi andare! Che gusti vuoi ?
_Voglio che torni!
_E dove vuoi che vada? Andiamo!
Prima di uscire baciai appassionatamente Noa, sapevo che quel gesto lo avrebbe reso ancora più teso, ma non sapevo come ne sarei uscita, almeno un ultimo bacio!

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