Lucia si alzò dal letto con fatica, il
silenzio del suo monolocale era rassicurante, soprattutto la mattina. Fece una
doccia veloce, saltò la colazione e si mise in strada. La via era deserta,
illuminata ancora a notte era leggermente inquietante ma l’unico modo per
raggiungere l’ospedale alle cinque di mattina era arrivarci a piedi.
Finalmente sarebbe entrata in sala
operatoria durante un intervento, finalmente il suo affiancamento stava per terminare,
finalmente avrebbe iniziato a lavorare da sola! “Ciao! Ciao! orsa Bruna!” Sarebbe stata impeccabile, precisa, veloce
e super professionale. Sarebbe stata una infermiera a pieno titolo!
_Ciao nuova! Come stai?
_Ciao Giusy! Ricordati io sono Lucia e oggi
per la prima volta vado in sala operatoria!
_Spero che tu abbia lo stomaco per vedere
quello che fanno alla gente li dentro!
Lucia tentennò per qualche secondo, mica
entrava in un mattatoio!
_Ma si… salvano vite umane li dentro! No?
_Si, ma spesso li squarciano e poi li
rimettono insieme, aghhhh se ci penso ancora sto male!
_Lasciala stare, Giusy sta in corsia perché
l’ultima volta che è entrata in sala operatoria è svenuta con la gamba di uno
in mano!
_Ma che impressione!
Lucia guardava le colleghe divertita,
sapeva a cosa andava in contro era consapevole del proprio sangue freddo e
della corazza dura, aveva visto altre volte autopsie e l’unica cosa che la
disgustava era l’odore cattivo che emanavano le interiora, per il resto sapeva
resistere a cose peggiori.
_Con quale chirurgo inizi?
_Non lo so, per me uno vale l’altro!
Giusy la guardò preoccupata
_Se fossi in te non commetterei questa
semplice leggerezza, stai attenta e guardati le spalle, aspettati di tutto e
non stupirti di niente!
Lucia a questa espressione si raggelò,
tendenzialmente dava troppa fiducia al prossimo e ingenuamente possedeva la
certezza che le persone che lavorano in ospedale fossero persone su cui poter
fare sempre affidamento, d'altronde aiutavano il prossimo per professione!
_Dimmi cosa devo sapere.
_Cerca di diventare amica degli anestesisti
e stai lontana dal dott. Conti.
_Ah! Non ti preoccupare, mi sta anche
antipatico! L’altro giorno voleva che gli servissi il caffè! Tsè! Tranquille
ragazze! Ho tutto sotto controllo! Ora vado però che devo iniziare! A dopo!
Le infermiere in guardiola si scambiarono
uno sguardo interrogativo e finirono il loro caffé.
* * *
Lucia
era entrata più volte in sala operatoria ma ora che la vedeva illuminata e
piena di persone si sentiva elettrizzata, quello spazio senza luogo ne tempo
diventava vero, ogni strumento era posizionato a dovere, ogni persona doveva
adempire ad un ruolo specifico e l’attivazione intera del sistema avrebbe
smosso un ingranaggio complesso ed articolato in grado di compiere miracoli! E
lei ne faceva parte.
Entrò
annusando l’aria sterile, amava l’odore del disinfettante, indossò il camice
con le mani asettiche alzate al cielo, rivolte verso il Dio della sala
operatoria al quale dedicò un pensiero: Sono tua.
Bruna
entrò con il viso corrucciato e la testa piena di pensieri negativi ma non potè
nascondere lo stupore quando incontrò il viso di Lucia, quella ragazzina acerba
forse un po’ troppo ingenua possedeva nello sguardo una strana luce.
_Sono
pronta!
_Lo
vedo!
Entrò
il primo paziente, era talmente spaventato che si poteva respirarne la
paura, la sala era stata allestita a
dovere e Lucia attese in disparte, vigile e pronta per ogni imprevisto. Bruna
al suo fianco era tesa ma cercava di mantenere la calma. Terminato il primo
intervento dovettero scattare per: eliminare gli scarti, portare i ferri
utilizzati all’autoclave, raccogliere teli e coperte e sterilizzare tutta la
stanza per l’intervento successivo, preparare gli strumenti di lavoro e rendere
nuovamente asettica anche la loro presenza.
_Lucia,
quando togli i teli devi fare attenzione a questa pinza, la vedi? Sono due
uncini che si chiudono uno sull’altro ma una volta chiusi restano tali, si
chiama “backhaus”, oltretutto serve per tenere fermi i teli, quando li togli
non strattonarli mai!
_Perchè
sono pieni di sangue e non dobbiamo entrare in contatto con i liquidi
rilasciati dal paziente durante l’operazione.
Bruna
la guardò senza nascondere l’odio che provava
_Che
braaaava! Visto che sai tutto togli queste pinze e sistema il tavolo io vado a
prendere gli strumenti nuovi. E non dimenticare nulla!
Uff. Bruna! Se solo fosse più gentile sembrerebbe anche meno
brutta!
Una
volta pronta la stanza fu ripopolata nel giro di pochi minuti venne ripopolata.
_Eccomi
quaaaaaa! Vi sono mancato?
Lucia
si voltò e vide il dott. Conti entrare in modo concitato, sicuramente
l’entusiasmo era esagerato per la situazione.
_Ecco
le mie dolci e servizievoli infermierine!
Attraversando
la sala operatoria diede una pacca sulle natiche di una collega e lei reagì con
un sorriso arrossendo.
_Ecco
che arriva il porco!
_Come!
Cosa? Bruna che fa questo? Ma non è un chirurgo?
_Certo
che lo è,….. è il chirurgo della passera!
Istintivamente
Lucia si sentì intimamente complice con Bruna, quell’atteggiamento sguaiato non
poteva essere adatto ad un medico chirurgo!
_Stai
all’occhio, fai sempre quello che ti dice e non avvicinarti mai se non vuoi
essere palpeggiata!
Palpeggiata! Ma che
schifo!
_Ma come
palpeggiata!
_Concentrati e stai
zitta. Ora tutto deve filare liscio!
Durante
l’operazione Lucia non potè fare a meno di tenere gli occhi puntati sul dott.
Conti, non fece altro che ammiccare alle colleghe, parlare di tette e operare
con la leggerezza di chi sta spremendo barbabietole e non tagliuzzando
cristiani.
_Cos’è,
ti piace?
_Ma
cosa dici Bruna!
_Se
continui a fissarlo in quel modo crederà che sei interessata!
_E’…
e’ solo che non credevo che un medico potesse essere così… così….
_Porco?
_Poco
professionale! Si ma anche porco! Dai che schifo! Sembra che non guardi nemmeno
quello che deve fare!
_Se
non ti interessa ti consiglio di stare nell’ombra, si è già scopato metà
reparto e presto o tardi ci proverà anche con te.
_Con
me?!
_Sei
giovane e carina, oltretutto sei di una semplicità disarmante! Sei talmente
ingenua che anche io verrei a tampinarti!
_Ma
ci ha provato anche con te?
Lucia
si rese conto della sciocchezza che aveva pronunciato proprio mentre terminava
di dirla. Si voltò verso Bruna con aria interrogativa e la compagna la guardò
seria, accentuando ancora di più il monoblocco dell’arcata sopraccigliare.
_Alzati,
hanno quasi terminato!
Iniziarono
a togliere i teli impregnati di sangue, il personale di sala attardava ad
uscire e qualcuno emise dei gridolini acuti attirando l’attenzione di Lucia che
alzando lo sguardo rimase impietrita di fronte al dott. Conti. Il medico aveva
estratto il proprio pene strofinandolo con gioia contro le cosce delle colleghe
indurite che cercavano di contenere le risa isteriche. Lucia non avrebbe mai
immaginato di trovarsi di fronte ad un comportamento tanto grottesco! Se ci
fosse stata li sua madre sarebbe morta!