martedì 12 febbraio 2013


La luce della guardiola era l’unica nel corridoio, i grugniti nella notte soffocavano lamenti lievi, Kassia leggeva un libro mentre Sara sdraiata sulla brandina cercava di non cedere al sonno
_Cosa leggi?
_La biografia di Franco Trentalance
_Ma non è un pornodivo?
_SI
_Ma daaaaaaaaaaai! E cosa dice?
_A dire il vero ne traspare un uomo molto positivo, mi piacerebbe conoscerlo!
_Già, anche a me, anche perché ormai sono mesi che non si batte chiodo!
_Come sei volgare!
_Ma smettila! Guarda cosa stai leggendo!
_Taci! oca! Dormi, chiudi gli occhi e la bocca!
_Vado a fare un giro
_Ssssst!
Sara si alzò per non cedere alla tentazione di strangolare Kassia, che noia, non voleva dormire, solitamente le notti venivano sempre interrotte da qualche cosa e continuare a svegliarsi le faceva venire un grande mal di testa, a questo punto preferiva passare la notte completamente in bianco. Nelle stanze la maggior parte delle persone dormivano anche perchè erano state quasi tutte sedate, Sara inizialmente non apprezzava questo genere di trattamento ma dopo una settimana si sentiva sollevata nel poter fermare una valanga di lacrime, rimorsi, lamenti, insulti, urla, rabbia e amarezza, arrivava con la sua siringa e zac! Bloccava tutto, anche sul nascere! Qualcuno ugualmente non riusciva a dormire, durante i primi anni di lavoro Sara entrava e si sedeva sul bordo del letto per scambiare quattro chiacchere, ma poi si affezionava a “uomini morti che camminano” e ci rimaneva male, troppo male tanto da aver evitato qualsiasi contatto umano.
Stanza 22 tutti dormienti, stanza 23, la sig.ra Scicchinicchio dentro da solo tre giorni guardava nel buio fuori dalla finestra, Sara avrebbe dovuto abbassare la tapparella e invitarla a dormire ma preferì lasciarla indisturbata nella propria intimità, stanza 24 la simpatica new entry:
_ma che kazz! Signora Lucia! Cosa sta facendo?
_Controllo, è morta! È morta!
La compagna di stanza dormiva sul letto senza dare segni di vita mentre la sig.ra Lucia le tastava i polsi e il collo.
_E’ sedata! Non si sveglierà mai!
_Ma voi siete pazzi! Questa la fate morire con tutti i calmanti che le date! Sembra morta! Vieni, vieni qui a sentire! Non ha battito!
_E lei che ne sa!
_Guarda signorina che si da il caso che io sia infermiera!
Infermiera? Pure!
_Mi faccia sentire!
Sara prese il braccio della signora inerme e non sentì polso, mise due dita sul collo e non sentì nulla. Kazzo questa è morta realmente! Si voltò lentamente verso la nonna e la guardò agghiacciata.
_Su, su ragazza! Non sarà la prima volta che vedi un morto!
_Signora, io sono un’infermiera professionale, temevo solo che lei si impressionasse.
_Bene allora siamo colleghe!
_No signora, io sono l’infermiera, lei lo è stata.
Lucia la guardò severa
_Bimba, ai  miei tempi si faceva il giuramento di non sposarsi perché essere una infermiera era una vocazione! Io ho giurato che avrei dato la mia vita per questo lavoro, quindi non venirmi a dire scemenze!
_Signora…. Va bene allora facciamo che la lasciamo qui e aspettiamo il giro del medico domani mattina per la constatazione.
_E non mi lascerai qui da sola la prima notte con una morta in camera!
_Ma lei non era fredda a questo tipo di cose?
_Perchè dovrei essere fredda? Ho visto talmente tante cose strane in ospedale che non la voglio vicino!
_In che senso cose strane?
_Tesoro da quanto tempo lavori?
_Da tre anni
_Bimba….. impara a lavovare!
_Se sopravvivo a questa notte!
Sara prese il letto della morta che fortunatamente era dotato di rotelle e lo spostò nella camera a lato, i vecchi nei loro letti dormivano profondamente, non si sarebbero accorti della scomoda presenza, poi tornò da Lucia sperando di vederla a letto invece la trovò in piedi che frugava dentro al suo armadio.
_Signora Lucia, adesso però è tempo di dormire! Sono le due di mattina!
_Non ti permettere di dirmi quando devo dormire! Sto cercando il mio diario e non so dove sia finito!
Sara si stava spazientendo
_Ma… proprio adesso deve scrivere? Senta facciamo una cosa, adesso io vado a prepararmi un thè, ne vuole un po’ anche lei? Così ci rilassiamo insieme e poi le do la buona notte!
La signora si immobilizzò, si voltò rigida verso la ragazza e guardandola in modo severo le disse:
_Va bene cara, vai a preparare il thè.
Sara uscì dalla stanza irata, intenzionata a sistemare la rottura di palle nel più breve tempo possibile, non aveva voglia di passare tutta la notte a gestire una vecchia adrenalinica con le manie di onnipotenza! Attraversò il corridoio con passo deciso ed entrò in guardiola sbattendo la porta con i nervi a fior di pelle.
_Tutto bene?
Kassia parlò senza alzare lo sguardo dal libro
_C’è una morta, la dobbiamo denunciare?
_Nooooooooooo, lasciamola per il turno del mattino. Ma che fai? Ti sei messa a controllare i dormienti? Se ne è accorto qualcuno?
_Una vecchia rompikoglioni! Che adesso sistemo subito!
Sara aprì il cassetto delle emergenze ed estrasse una confezione di Tavor.
_Lorazepam! Ti sistemo io vecchia!
_Le avevi promesso che non l’avresti sedata.
_Dovevo farmi promettere che non avrebbe rotto il kazzo!
Sara prese due compresse le tritò schiacciandole tra due cucchiai e le sciolse dentro ad una tazza di the caldo, preparò un’altra tazza sana e tornò nella stanza della sig.ra Lucia.
_Eccoci! Bello caldo!
Appoggiò la tazza soporifera sul comodino della signora, avvicinò una sedia al letto e restò vicino a lei sorseggiando il the, aspettando che Lucia facesse lo stesso.
_Cara, senti, mi potresti fare un favore?
_Dipende!
_Dato che sei una infermiera ti vorrei fare un regalo, solo che è dentro alla mia valigia sopra il mobile, me la potresti porgere?
A Sara stavano già saltando un’altra volta i nervi ma mantenne un atteggiamento calmo e accondiscendente
_Signora la ringrazio ma non si disturbi
_Sei un’infermiera giusto? Andrai prima o poi lavorare in ospedale, lo sai che dovrai farti crescere il pelo sullo stomaco e lima sui denti?
_Signora non sono più una bambina e comunque qualsiasi cosa accadrà la affronterò al momento debito.
_Pf! Piccola! Non sai cosa ti aspetta!
_Va bene signora, cosa mi aspetta?
_Prendi la mia valigia…
Sara sapeva che dentro alla valigia non ci sarebbe stato nulla di sconvolgente, la signora le avrebbe porto una collanina, un santino o un rosario e non aveva voglia di spaccarsi la schiena per prendere una valigia appoggiata sopra ad un mobile polveroso ed instabile.
_Signora io tra due minuti devo fare il giro di controllo, poi la voglio trovare con gli occhi chiusi che dorme! Senta ma il the lo beve o lo porto via?
_Che fastidio ti da? È troppo caldo per i miei gusti! Invece prendi uno dei miei confetti, sono buonissimi! Ne ho davvero tanti! Prendi! prendi!
Lucia prese il cofanetto di ceramica che aveva sul comodino e aprendolo lo porse.
_Come mai così tanti confetti? Una nipote che si sposa?
_E’ una storia lunga, la vuoi sentire?
_Magari dopo!
Sara da tradizione prese tre confetti e ringraziando uscì. 

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