La
luce della guardiola era l’unica nel corridoio, i grugniti nella notte
soffocavano lamenti lievi, Kassia leggeva un libro mentre Sara sdraiata sulla
brandina cercava di non cedere al sonno
_Cosa
leggi?
_La
biografia di Franco Trentalance
_Ma
non è un pornodivo?
_SI
_Ma
daaaaaaaaaaai! E cosa dice?
_A
dire il vero ne traspare un uomo molto positivo, mi piacerebbe conoscerlo!
_Già,
anche a me, anche perché ormai sono mesi che non si batte chiodo!
_Come
sei volgare!
_Ma
smettila! Guarda cosa stai leggendo!
_Taci!
oca! Dormi, chiudi gli occhi e la bocca!
_Vado
a fare un giro
_Ssssst!
Sara
si alzò per non cedere alla tentazione di strangolare Kassia, che noia, non
voleva dormire, solitamente le notti venivano sempre interrotte da qualche cosa
e continuare a svegliarsi le faceva venire un grande mal di testa, a questo
punto preferiva passare la notte completamente in bianco. Nelle stanze la
maggior parte delle persone dormivano anche perchè erano state quasi tutte
sedate, Sara inizialmente non apprezzava questo genere di trattamento ma dopo
una settimana si sentiva sollevata nel poter fermare una valanga di lacrime,
rimorsi, lamenti, insulti, urla, rabbia e amarezza, arrivava con la sua siringa
e zac! Bloccava tutto, anche sul nascere! Qualcuno ugualmente non riusciva a
dormire, durante i primi anni di lavoro Sara entrava e si sedeva sul bordo del
letto per scambiare quattro chiacchere, ma poi si affezionava a “uomini morti
che camminano” e ci rimaneva male, troppo male tanto da aver evitato qualsiasi
contatto umano.
Stanza
22 tutti dormienti, stanza 23, la sig.ra Scicchinicchio dentro da solo tre
giorni guardava nel buio fuori dalla finestra, Sara avrebbe dovuto abbassare la
tapparella e invitarla a dormire ma preferì lasciarla indisturbata nella
propria intimità, stanza 24 la simpatica new entry:
_ma
che kazz! Signora Lucia! Cosa sta facendo?
_Controllo,
è morta! È morta!
La
compagna di stanza dormiva sul letto senza dare segni di vita mentre la sig.ra
Lucia le tastava i polsi e il collo.
_E’
sedata! Non si sveglierà mai!
_Ma
voi siete pazzi! Questa la fate morire con tutti i calmanti che le date! Sembra
morta! Vieni, vieni qui a sentire! Non ha battito!
_E
lei che ne sa!
_Guarda
signorina che si da il caso che io sia infermiera!
Infermiera? Pure!
_Mi
faccia sentire!
Sara
prese il braccio della signora inerme e non sentì polso, mise due dita sul
collo e non sentì nulla. Kazzo questa è
morta realmente! Si voltò lentamente verso la nonna e la guardò
agghiacciata.
_Su,
su ragazza! Non sarà la prima volta che vedi un morto!
_Signora,
io sono un’infermiera professionale, temevo solo che lei si impressionasse.
_Bene
allora siamo colleghe!
_No
signora, io sono l’infermiera, lei lo è stata.
Lucia
la guardò severa
_Bimba,
ai miei tempi si faceva il giuramento di
non sposarsi perché essere una infermiera era una vocazione! Io ho giurato che
avrei dato la mia vita per questo lavoro, quindi non venirmi a dire scemenze!
_Signora….
Va bene allora facciamo che la lasciamo qui e aspettiamo il giro del medico domani
mattina per la constatazione.
_E
non mi lascerai qui da sola la prima notte con una morta in camera!
_Ma
lei non era fredda a questo tipo di cose?
_Perchè
dovrei essere fredda? Ho visto talmente tante cose strane in ospedale che non
la voglio vicino!
_In
che senso cose strane?
_Tesoro
da quanto tempo lavori?
_Da
tre anni
_Bimba…..
impara a lavovare!
_Se
sopravvivo a questa notte!
Sara
prese il letto della morta che fortunatamente era dotato di rotelle e lo spostò
nella camera a lato, i vecchi nei loro letti dormivano profondamente, non si
sarebbero accorti della scomoda presenza, poi tornò da Lucia sperando di
vederla a letto invece la trovò in piedi che frugava dentro al suo armadio.
_Signora
Lucia, adesso però è tempo di dormire! Sono le due di mattina!
_Non
ti permettere di dirmi quando devo dormire! Sto cercando il mio diario e non so
dove sia finito!
Sara
si stava spazientendo
_Ma…
proprio adesso deve scrivere? Senta facciamo una cosa, adesso io vado a
prepararmi un thè, ne vuole un po’ anche lei? Così ci rilassiamo insieme e poi
le do la buona notte!
La
signora si immobilizzò, si voltò rigida verso la ragazza e guardandola in modo
severo le disse:
_Va
bene cara, vai a preparare il thè.
Sara
uscì dalla stanza irata, intenzionata a sistemare la rottura di palle nel più
breve tempo possibile, non aveva voglia di passare tutta la notte a gestire una
vecchia adrenalinica con le manie di onnipotenza! Attraversò il corridoio con
passo deciso ed entrò in guardiola sbattendo la porta con i nervi a fior di
pelle.
_Tutto
bene?
Kassia
parlò senza alzare lo sguardo dal libro
_C’è
una morta, la dobbiamo denunciare?
_Nooooooooooo,
lasciamola per il turno del mattino. Ma che fai? Ti sei messa a controllare i
dormienti? Se ne è accorto qualcuno?
_Una
vecchia rompikoglioni! Che adesso sistemo subito!
Sara
aprì il cassetto delle emergenze ed estrasse una confezione di Tavor.
_Lorazepam!
Ti sistemo io vecchia!
_Le
avevi promesso che non l’avresti sedata.
_Dovevo
farmi promettere che non avrebbe rotto il kazzo!
Sara
prese due compresse le tritò schiacciandole tra due cucchiai e le sciolse
dentro ad una tazza di the caldo, preparò un’altra tazza sana e tornò nella
stanza della sig.ra Lucia.
_Eccoci!
Bello caldo!
Appoggiò
la tazza soporifera sul comodino della signora, avvicinò una sedia al letto e
restò vicino a lei sorseggiando il the, aspettando che Lucia facesse lo stesso.
_Cara,
senti, mi potresti fare un favore?
_Dipende!
_Dato
che sei una infermiera ti vorrei fare un regalo, solo che è dentro alla mia
valigia sopra il mobile, me la potresti porgere?
A
Sara stavano già saltando un’altra volta i nervi ma mantenne un atteggiamento
calmo e accondiscendente
_Signora
la ringrazio ma non si disturbi
_Sei
un’infermiera giusto? Andrai prima o poi lavorare in ospedale, lo sai che
dovrai farti crescere il pelo sullo stomaco e lima sui denti?
_Signora
non sono più una bambina e comunque qualsiasi cosa accadrà la affronterò al
momento debito.
_Pf!
Piccola! Non sai cosa ti aspetta!
_Va
bene signora, cosa mi aspetta?
_Prendi
la mia valigia…
Sara
sapeva che dentro alla valigia non ci sarebbe stato nulla di sconvolgente, la
signora le avrebbe porto una collanina, un santino o un rosario e non aveva
voglia di spaccarsi la schiena per prendere una valigia appoggiata sopra ad un
mobile polveroso ed instabile.
_Signora
io tra due minuti devo fare il giro di controllo, poi la voglio trovare con gli
occhi chiusi che dorme! Senta ma il the lo beve o lo porto via?
_Che
fastidio ti da? È troppo caldo per i miei gusti! Invece prendi uno dei miei
confetti, sono buonissimi! Ne ho davvero tanti! Prendi! prendi!
Lucia
prese il cofanetto di ceramica che aveva sul comodino e aprendolo lo porse.
_Come
mai così tanti confetti? Una nipote che si sposa?
_E’
una storia lunga, la vuoi sentire?
_Magari
dopo!
Sara
da tradizione prese tre confetti e ringraziando uscì.
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